Uber, l’Ambrogio personale per tutti

Uber, l’Ambrogio personale per tutti

Daniela ha 30 anni, vive a Milano e, fino a 10 anni fa, scorrazzava in Vespa per la città. Finché un giorno, come nella canzone della tartaruga, un incidente (fortunatamente non grave) la fermò.

Abitando in piena Area C, Daniela rinuncia subito all’idea dell’auto di proprietà: gli alti costi di acquisto e manutenzione, oltre alla difficoltà di parcheggio e ai vincoli orari di entrata/uscita le sembrano motivazioni più che valide. “Lavorando per lo più da casa – dice Daniela, che di mestiere fa l’art director freelance – i mezzi pubblici sono perfetti per gli spostamenti diurni, mentre la sera ogni tanto mi concedo un taxi.”

Durante un seminario di aggiornamento, sente parlare di Uber e sul web scopre che se ne parla in modo entusiastico. “Il seminario offriva due corse come incentivo – racconta – e mi sono lasciata tentare.” Scaricata l’App, Daniela si registra, inserisce i dati della carta di credito ricaricabile e personalizza il suo profilo.

“La mattina dopo, invece di pensare a quali mezzi prendere per evitare il traffico, ho prenotato la mia prima corsa Uber direttamente dallo smartphone”.

Sul monitor appare la schermata ‘Personalizza il tuo servizio’: bisogna impostare punto di partenza, tipo di auto (berlina nera o van), carta di credito e codice promozionale.

“Come per un normale taxi, c’è l’indicazione del tempo di arrivo stimato, ma in più compare la scheda dell’autista, provvista di numero di cellulare. E già ti senti coccolato!”

Fin qui l’esperienza digitale, ma la corsa vera e propria come si svolge?

“Davanti al portone – prosegue Daniela – c’è un signore in giacca e cravatta che ti riconosce dalla foto del profilo e, come nei film, ti apre la portiera e te la richiude augurandoti buona giornata e buon viaggio con Uber.”

Il tariffario parte quando la macchina si mette in moto, senza sovraprezzi preimpostati. Niente telefonate o squilli di cellulari, musica non richiesta, né imprecazioni contro le altre auto. La guida è tranquilla, i modi eleganti e discreti.

“Il mio Ambrogio scende dall’auto mentre raccolgo le mie cose e mi riapre la portiera con un sorriso rassicurante. Arrivati a destinazione, nessuno scambio di banconote, con resti difficili o mance. Il costo della corsa è addebitato direttamente sulla carta di credito.” E la ricevuta?

“Dopo qualche minuto arriva via mail, insieme alla richiesta di dare un voto al viaggio.

Quali sono i vantaggi di un servizio di questo tipo? Quali le differenze rispetto a un normale taxi?

“Costa un po’ di più di un taxi ammette Daniela – ma è quel tipo di servizio che si avvicina al lusso, che fa bene all’umore e fa partire meglio la giornata.”

Da tenere presente per serate speciali, un regalo a un amico o un incontro particolare. Oppure come attenzione in più per un cliente.