
12 Ott The Sharitaly Revolutions
I passi percorsi e le novità in arrivo a due anni dalla prima edizione
Meno di un mese a Sharitaly, l’evento che il 9 e il 10 novembre vedrà protagonista l’economia collaborativa “nelle imprese, nelle amministrazioni, nel terzo settore”, come recita il sottotitolo alla nuova edizione. Cosa è stato fatto finora e cosa cambierà rispetto alle precedenti edizioni?
Sharitaly nasce soltanto due anni fa, grazie al lavoro congiunto di Collaboriamo e Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano che nel 2013, insieme anche a Fondazione Eni Enrico Mattei, decidono di creare uno spazio di confronto sull’economia collaborativa e anche un momento di conoscenza reciproca per tutti gli attori che, a vario titolo, si occupavano già da allora di sharing economy. Ed è stato esattamente questo lo scopo della prima edizione: far conoscere l’economia collaborativa e fare in modo che le tante start up “collaborative”, le aziende, le imprese sociali, le amministrazioni, e tutti i cittadini interessati al tema potessero incontrarsi, presentarsi, scoprirsi.
Un legame inscindibile tra l’analisi teorica e il contesto di azione è stato quindi presente sin dal principio. Da Sharitaly infatti è nato Sharexpo, un percorso che riunisce attorno allo stesso tavolo 13 esperti di diversa formazione accademica e professionale, con l’obiettivo ambizioso di “fornire uno stimolo progettuale e ottenere un adeguamento normativo”, per fare di Milano il vero terreno di sperimentazione dei servizi collaborativi, cogliendone e valorizzandone le opportunità. Cosa che poi è avvenuta tanto che il Comune di Milano quest’anno non è solo patrocinante dell’evento ma anche protagonista con una serie di interventi.
Con la seconda edizione si compie un passo ancora più audace: Sharitaly Reloaded conquista Montecitorio. Nel 2014 l’evento sbarca infatti a Roma, per portare il dibattito sull’economia collaborativa direttamente a casa dei legislatori, nella convinzione che solo attraverso la diffusione delle conoscenze e la comprensione profonda del fenomeno, si possa sperare in un’autentica lungimiranza politica, quanto mai auspicabile e necessaria.
E a proposito di conoscenza condivisa, non poteva mancare a questo punto un luogo didattico non convenzionale, che ricalcasse le logiche innovative, diffuse, partecipative dell’economia collaborativa, in cui far convogliare saperi acquisiti ed idee in erba, facilitare la contaminazione di esperienze e pareri, sperimentare e dare impulso a nuove pratiche… la Sharing School di Matera, organizzata con Casa Netural, RENA e LabGov nel gennaio 2015, è stata un po’ tutto questo (e non solo!).
Quale sarà allora il valore aggiunto della terza edizione?
“Un programma intenso di dibattito e formazione per capire come applicare l’economia collaborativa anche in contesti più tradizionali, capirne le logiche trasformative, riuscire a coglierne le opportunità”, promette Marta Mainieri. E basta dare un’occhiata all’agenda per lasciarsi incuriosire dalle tante novità.
Inserita nel quadro della Collaborative Week – ovvero la settimana di eventi dedicata alle pratiche collaborative, promossa da Proteina con il patrocinio del Comune di Milano – Sharitaly #3, a differenza delle precedenti edizioni, si svolgerà nell’arco di due intere giornate, nel contesto tutt’altro che casuale dello spazio Ex Ansaldo.
Sarà animata da un pool internazionale di relatori del calibro di Lisa Gansky (autrice di The Mesh, consulente,, angel investor), Michael Bauwens (teorico e fondatore della p2p fondation), David Bollier (autore di diversi saggi su i beni comuni come nuovo paradigma dell’economia), Nathan Schneider dell’Università del Colorado che parlerà di Platform Cooperativism. E, soprattutto, andrà ancora una volta ben oltre la teoria per dare largo spazio agli aspetti applicativi. “Sharitaly ha sempre voluto fare un passo in avanti, prima con Sharexpo, poi con la Sharing School. Quest’anno punta sull’indagare e fare il punto sui principali temi discussi sull’economia collaborativa, ma anche su offrire best practices, sperimentazioni in atto e nuovi strumenti per accelerare l’applicazione della sharing in Italia”, aggiunge Marta.
Includerà un vero e proprio Business Forum, ideato da Collaboriamo e OuiShare e rivolto a quelle aziende che intendono ripensare i propri modelli di business in ottica collaborativa, più attenta a nuovi fabbisogni e potenzialità dei peer.
Premierà start up collaborative e imprese sociali particolarmente meritevoli in termini di impatto, potere della community, innovazione tecnologica o del modello di business, con il primo Sharitaly Start up Awards.
Non tralascerà la dimensione della governance, con un workshop specifico curato da LUISS LabGov, LABoratorio per la GOVernance dei beni comuni. Né, tanto meno, lo spazio ibrido del terzo settore, con un laboratorio di apprendimento focalizzato sull’impresa sociale collaborativa e gli strumenti del co-design progettato e gestito da Desis, laboratorio del Politecnico di Milano.
Insomma, un programma davvero ricchissimo e articolato, dai contenuti imperdibili.
Non resta altro che prenotare il biglietto e… partecipare!