Adidas, Leroy Merlin, Blablacar, ma anche Avventure nel mondo, ScuolaZoo, Friendz, Rockin1000: sono solo alcuni dei tanti esempi che attraversano il libro, in un racconto vivo di che cos’è e come funziona la Community Economy. Il ruolo delle persone che, in movimento, creano organizzazioni e servizi; un modo inedito di relazionarsi con il cliente; la piattaforma come scelta organizzativa; le specificità di ruoli e funzioni; le strategie per disegnare una community, – dalla scelta dell’ambiente alla governance – e il suo ciclo di vita, ma soprattutto i fattori in gioco per la sua sostenibilità: sono tanti gli ingredienti che definiscono una nuova tipologia di organizzazione – community based – che si va sempre più frequentemente affacciando sul mercato sfidando gli attori tradizionali.
Il libro edito da Hoepli nel 2013 ha avuto il merito di essere il primo libro che ha portato in Italia il tema della sharing economy.
È diviso in tre parti: una più teorica che spiega la nascita e la crescita dell’economia collaborativa, una più emozionale che approfondisce dieci diversi servizi collaborativi e una di suggerimenti su come disegnare un progetto collaborativo.
La ricerca realizzata da Collaboriamo.org e dal laboratorio TRAILab Unicatt ha l’obiettivo di approfondire la conoscenza delle piattaforme collaborative italiane al fine di conoscere i settori in cui operano, la geografia e la storia dei diversi servizi, il modello di business, la forma giuridica e cosi via.
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