
04 Apr In viaggio barattando per scoprire quante zampe hanno i polli
Partono oggi dalla fiera di Genova Lucio, Anna e la piccola Gaia Basadonne di quattro anni per un viaggio lungo 6 mesi che li porterà ad attraversare l’Italia e poi una parte di Europa utilizzando solamente i servizi collaborativi. Andranno prima a sud e poi risaliranno fino all’Inghilterra, inseguendo il caldo per partire meno carichi “ci muoveremo solo con il carpooling”, afferma Anna “non possiamo pensare di caricare in macchina di altri più di due zaini”. Visiteranno fattorie biologiche proposte dall’associazione Wwoof, ma anche progetti d’arte, cultura, educazione, e, in cambio di vitto e alloggio offriranno il loro lavoro. Useranno i passaggi di Blablacar, ceneranno con Gnammo, dormiranno con Airbnb o con Couchsurfing. Obiettivo? Disimparare le strutture mentali abituali (il loro progetto infatti si chiama unlearning) per provare a guardare il mondo con uno sguardo diverso. L’ispirazione gli viene da un pollo a quattro zampe disegnato un giorno dalla figlia Gaia. “In quel momento abbiamo capito che nel suo immaginario i polli erano quelli che si trovavano al supermercato: quattro cosce in un’unica vaschetta”. Nessuna avventura “fricchettona” come qualcuno l’ha definita, nessuna pazzia: Lucio, video maker, utilizzerà il viaggio per girare video inediti, Anna di professione grafica, ha preso un periodo di aspettativa dal suo lavoro. “Abbiamo già fatto un esperimento l’anno scorso”, raccontano, “lavoravamo quattro ore in una fattoria in Inghilterra in cambio di vitto e alloggio. Gaia nel frattempo giocava con i bimbi che aveva conosciuto e imparava l’inglese mentre sperimentava uno stile di vita differente”. Molti su internet rimproverano Anna e Lucio di portare la figlia in un viaggio non adatto a una bambina di quattro anni, ma per loro questo è un’opportunità per tutta la faiglia: “Vogliamo provare a vivere con altre famiglie che hanno fatto delle scelte diverse dalle nostre” dice Anna “per capire la benzina che mettono dentro ai loro progetti”. Dimostrare insomma che fidarsi degli sconosciuti è possibile anche per una famiglia. E Gaia? Cosa pensa Gaia del viaggio? “Il problema sarà spiegarle al ritorno che non siamo andati né in Giappone né negli Stati Uniti, lei racconta agli amichetti che faremo il giro del mondo”.
Collaboriamo sostiene – e un po’ anche invidia- Lucio, Anna e Gaia e proverà attraverso questo blog a seguirli nel loro viaggio. A presto!