02 Ott Nuove pratiche fest
LA CRISI NON PASSERÀ E IL NUOVO NON È DI LÀ DA VENIRE: SONO I NOMI CHE DIAMO A QUEL CHE ACCADE E A CIÒ CHE FACCIAMO OGNI GIORNO. MA ANCORA PER QUANTO?
Il lavoro culturale va sperimentando i grandi mutamenti, velocissimi, dell’economia e della società: dal materiale all’immateriale, dall’intermediazione alla filiera corta, dalla proprietà all’accesso, dalla fruizione passiva all’autorialità diffusa, dalla competizione alla collaborazione e così via. Se gli operatori culturali fanno lavori che dieci anni fa non avevano neppure un nome, non è solo una questione di progresso tecnologico, di “cultura e innovazione”.
Oggi dobbiamo ripensare l’intero sistema –i diritti, le norme, le misure di sostegno, i modelli– mettendo in discussione dicotomie obsolete come pubblico/privato o reddito/profitto.
Di questi modi diversi, prima impensati, per “fare cultura”, discutiamo alla prima edizione del Festival delle Nuove Pratiche. Senza tabù, ci chiederemo quali sono gli orizzonti possibili per l’impresa e il lavoro culturale, le forme di promozione e sostegno fuori dalle nicchie di sussistenza, i modelli sostenibili liberi da chiusure speculative. È un nuovo modello di business che ci serve, la prossima tecnologia d’avanguardia, o un’altra idea di società?
CHE COS’È L’INNOVAZIONE CULTURALE?
Proveremo a rispondere a questa domanda venerdì 17 ottobre alle 16 all’interno di Sharing Culture