
09 Giu La cultura che fa business
La cultura che fa business
Reinventare negozi e botteghe con passione e relazioni.
Evento a cura di Marta Mainieri (Collaboriamo), Alberto Oliva (ideatore Anime nascoste)
Partecipano al dibattito:
-Cristina Tajani, Assessore a Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane
-Marco Barbieri, Segretario Generale di Confcommercio
-Anna Meroni, Polimi Desis
Presentano la loro esperienza:
-Luigi Ardizzone del CINEMA TEATRO TRIESTE
-Laura Dragotti del RIAD FOOD GARDEN
-Asli Haddas del GOGOL OSTELLO
-Roberta Spagnoli di DICOCIBO
-Francesca Terzoni del JOY BAR
-Luca Francesco Garibaldo, Associazione Dynamoscopio
Moderano Marta Mainieri (Collaboriamo) e Alberto Oliva, (ideatore Anime nascoste)
Descrizione evento:
I piccoli negozi chiudono, le grandi catene di abbigliamento e della ristorazione avanzano, gli acquisti si fanno sempre di più online, i centri cittadini sono sempre più simili, svuotati di identità e mal frequentati.
Di fronte a queste incertezze che affligono il commercio al dettaglio e, come inevitabile conseguenza, impoveriscono la città di Milano, si registra la crescita silenziosa, ma costante e diffusa, di nuovi negozi che diventano spazi ibridi, unici, dove si respirano passione, gusto del bello e voglia di stare insieme.
A Milano ce ne sono più di 200, tanti ne ha descritti Alberto Oliva in un rubrica che pubblica settimanalmente sul quotidiano “Il Giorno” dal 2013 dal titolo molto significativo di “Anime Nascoste”, che ben rappresenta questi spazi di grande valore sociale, aggregativo e culturale, quasi sempre lontani dall’attenzione mediatica e dai rumori della movida, che quotidianamente allargano il loro business con attività culturali ad ampio raggio che offrono un valore aggiunto che si sta rivelando una carta vincente.
Librerie che sono anche spazi di coworking e bar; copisterie che diventano luoghi d’arte; negozi del tè che si trasformano in luoghi di incontro e di cultura, garage trasformati in pub o residenze per danzatori, appartamenti privati che si aprono al teatro, ostelli che organizzano mostre, ristoranti che proiettano film…
“Il comunie denominatore che li unisce” scrive Oliva nella guida “Milano da scoprire” che riunisce queste attività, “è la passione incondizionata” dei proprietari, la loro dedizione alla costruzione di senso intorno al luogo e al territorio che presidiano.
La bottega ritorna così ad essere un luogo di incontro, piattaforma di relazioni dove l’obiettivo del proprietario non è più soltanto vendere, ma costruire comunità, connettere persone, offrire valore. L’acquisto diventa, così, il corollario finale di un patto di fiducia e non il motivo che porta ad entrare per forza in un negozio.
Con questo taglio il 12 giugno al Cohub vogliamo scoprire le “anime nascoste” descitte da Alberto Oliva nella sua rubrica, ma anche quelle che Oliva non ha ancora scoperto, sicuri che la città sia ricca di tanti altri luoghi di aggregazione, in un continuo proliferare di innovazione.
L’evento si rivolge ai cittadini, a tutte le “anime nascoste” ma anche ai commercianti e alle associazioni di categoria che vogliono provare a conoscere, confrontare e magari anche sperimentare nuovi modi di fare impresa.